Manifesto del Collettivo Studentesco Urbinate (CSU) *AnteoZ*
[lo sapevi? se non hai voglia di leggere tutto il manifesto esiste un riassunto nell’AVVISO AGLI STUDENTI, il nostro primo comunikato:]
Il ManifestoZ si suddivide in due parti dove vengono riportati in una le “linee base” (ovvero i suoi obbiettivi e ideali) e nell’altra quelle che chiamiamo “regole di coesistenza”… Buona lettura.
Di seguito i principali obbiettivi/ideali:
1 – L’obbiettivo di *AnteoZ* non è quello di incriminare individui e persone, bensì quello di muovere una discussione aperta, di matrice radicale, per formare una gioventù studentesca pronta a prendersi le redini del sistema scolastico. Il collettivo, di base, vuole aiutare tutti i membri facenti parte di un liceo/professionale (anche chi non la pensa come noi). I componenti più attivi devono però condividere almeno questa semplice lista di punti (questo per fare sì che il gruppo, non avendo gerarchie, riesca comunque a restare funzionale per tutti i componenti).
2 – La coscienza della nuova gioventù studentesca deve fondarsi su basi antifasciste, pacifiste e anticapitaliste. Questo è essenziale per disfare la macchina umana che è ora la scuola, portata avanti dal “comfort” o dall’individualismo della moneta. Questo per creare un’associazione che porti dedizione alla causa di *AnteoZ*, solo per il benessere di chi vive la scuola e non per gli interessi delle tasche di chi vuole fare profitto tramite la scuola (e di chi profitto già lo fa da anni).
3 – Chi vuole partecipare come membro di un organizzazione deve però rispettare una necessità di indipendenza da parte del collettivo. Noi crediamo che non bisogna intensificare ancora di più il problema della frammentazione della sinistra radicale. L’opposto, per noi ora più che mai è di vitale importanza unire l’ideale socialista tutto, almeno rispetto a ciò che ci riguarda nelle scuole. Creare un gruppo che venga preso solo da un’ideale e dalla sua forza, significa perdere in partenza. Le forze si possono e si devono unire se si tiene veramente all’interesse della collettività e non si vuole invece solo prendere il potere in un certo ambito con logiche carrieristiche che questo tipo di scuola spesso ci propone (cariche che prevedono assaggi di autorità come quelle dei “rappresentanti d’istituto”, che qualcuno usa come passo in avanti per propri scopi di carriera futura).
4 – Come Don Milani, dividiamo il mondo in due, oppressi e oppressori. Noi ci schieriamo con i primi. Rispondiamo già a dubbi che giustamente arriveranno alla mente di “brillanti lettori”… Dicendo che questo punto va a degradare il concetto di fratellanza esposto prima, voi vi sbagliate… anzi sbagliate due volte! La prima volta sbagliate quando pensate che noi vogliamo condannare la singola persona (sia essa borghese, padrone o insegnante, preside). Come detto prima, il collettivo non vuole muovere una critica tagliente verso la persona X, ma verso un tipo di ideale, azione, “ruolo”. La seconda volta, invece, sbagliate perché questa società ci porta a pensare attraverso una mentalità chiusa al concetto dell’opporsi, dell’alzarsi e del rivoltarsi. La religione che ci insegnano/impongono ci dice che ad essere indulgenti si è giusti. La storia che ci insegnano/impongono (quella dei vincitori, ricordiamolo), parla di grandi uomini e mai di popolo, ci insegna che il popolo è sempre stata un’entità unica ed equamente, schifosamente, stupida e senza voce in capitolo sul cambiamento. Queste per noi sono cose false, visioni semplicistiche e con quasi nulla di vero. Noi non solo sosteniamo che Gesù è stato colpevole di essersi costruito la sua croce, ma come tutti quelli che hanno indulgenza per il padrone, Gesù fu ingiusto; creò generazioni di disperati e sottomessi, una società di schiavi inconsapevoli di esserlo. Citando Thomas Sankara (il “Che africano”) “Alla moralità immorale della minoranza sfruttatrice e corrotta, ci opponiamo con la moralità rivoluzionaria di un intero popolo per la giustizia sociale”. Il popolo ha sempre lavorato, prodotto, combattuto per gli interessi dei padroni che lo hanno sempre asservito attraverso l’assecondare vizi fittizi (i famosi soma di “Il Mondo Nuovo” di Aldous Huxley), obbligando così il popolo, dopo il feudalesimo, a scegliere tra due opzioni: emarginazione sociale o schiavitù inconscia (per non parlare della terza via, più comoda per loro: sedare le rivolte, uccidere i rivoltosi). Ad entrambe queste due scelte ci opponiamo. Collaborazione è la nostra parola d’(is)ordine.
Chi si vuole imporre sull’altr*, chi, per i suoi guadagni, continua ad alimentare questo circolo d’odio che ci tormenta, non merita la nostra misericordia. Lotta ai padroni.
Il collettivo propone anche delle minime “regole di coesistenza“, ovvero quelle minime basi per rispettare ognun* l’altr*, in una logica di uguaglianza e libertà tra le persone partecipanti:
1 – è aperto a chiunque faccia parte di un ambiente scolastico
2 – è antiautoritario, rifiuta ogni forma di gerarchia (sia essa chiara come una tirannide o subdola come una “democrazia” in salsa USA)
3 – è indipendente da qualsiasi istituzione o forza politica
4 – si fonda su idee di sinistra radicale. Vediamo all’interno del socialismo, tra anarchici, comunisti e socialisti, o semplicemente libertari, unica discussione possibile
5 – non si possono organizzare con le forze del collettivo azioni violente
6 – tutti i membri devono essere consultati prima di compiere una scelta
7 – tutti i membri del gruppo devono, non secondariamente, di informarsi sugli argomenti discussi, così da facilitare il punto precedente
8 – non può muoversi per profitto economico dei suoi membri
9 – può possedere denaro solo come gruppo e solo per devolverli dopo poco tempo ad iniziative scelte collettivamente
Tutto il ManifestoZ è solamente una base per caratterizzare il CSU *AnteoZ*. Eventuali proposte di modifiche del testo sono più che accolte, anche da chi non vuole o non può prendere parte a questo progetto…