Se l’anno scolastico, tra silenzio, genocidio in Palestina, guerra e DDL Sicurezza e’ iniziato male, noi studenti sentiamo la necessita di terminarlo un po’ meglio.
Non sarà la paura di esprimerci a fermarci nel prenderci un nostro spazio d’espressione libero che quest’anno, almeno al liceo artistico, ci è stato negato. Non sarà una festa, ma pura voglia di libertà e dialogo. Non sarà occupazione di suolo pubblico (agli studenti meno intrepidi ricordiamo che la protesta sara autorizzata, non dalla preside, ma dal titolare della fortezza) bensì una pubblica disoccupazione degli studenti del “sottosuolo”.
E a tutti coloro che leggeranno questo comunicato, sappiate che sarà un’occasione per INCONTRARSI, liberi dai vincoli scolastici e dimostrare ciò che meglio sappiamo essere: persone.
Uniche regole: RISPETTO e LIBERTa’, di espressione, pensiero e parole. AUTOGESTISCITI per la buona riuscita della giornata. Abbiamo bisogno dell’aiuto di tutti voi, uniti insieme alla ricerca di alternative per dimostrare che un altro mondo è ancora possibile!
il Collettivo Studentesco AnteoZ e gli studenti dell’ISA Urbino.
Le idee non muoiono! Ma bisogna esprimerle e discuterle perché le nostre idee invece di sopravvivere possano vivere con coraggio nella nostra realtà.
È quello che noi discoli stiamo provando a fare tramite il confronto, tramite la discussione, dando uno spazio a tutti i discoli per potersi esprimere, uno spazio che in questo caso si chiama fanza…
VENERDÌ SERA CI VEDIAMO PER LA PRESENTAZIONE DELLA NOSTRA RIVISTA. LA PRESENTAZIONE SARÀ ACCOMPAGNATA DA UN APE VEGAN BIO E DOPO CENEREMO ASSIEME CON DELLE DELIZIOSE ⒶRANCINE.
🌙dalle 18, presentazione fanza (rivista)🌙
🌙ape vegan&bio🌙
🌙cena equosolidale (Arancine e altre prelibbbatezze) con opzioni veg e vegan🌙
🌙dalle 21 musica e dj settzz🌙
🌙disponibilità di fare bancarelle autoprodotte (anche se lo spazio è quello che è)🌙
Una sinistra radicale parlamentare ed extra-parlamentare unita, che sente in sé la profonda responsabilità di riorganizzarsi in un’opposizione nazionale contro i crimini del governo. Questo è ciò che abbiamo provato a costruire insieme il 21 nella Sala degli Incisori al Collegio Raffaello.
Naturalmente non è stato tutto perfetto ma, se è per questo, neanche tra le mura della Prima Internazionale è andato tutto bene. La compagna Yasmin ha diretto l’evento in maniera egregia, ci complimentiamo, ma facciamo la semplice critica alla compagna di non essersi ritagliata uno spazio per fare un suo discorso personale, di cui avremmo avuto molto piacere. Ci vorremmo soffermare su alcuni interventi per mettere giù le nostre riflessioni.
Il primo intervento è quello fatto dalla senatrice Ilaria Cucchi, in collegamento, meglio così per noi perché, di solito, quando si presenta una persona anche minimamente famosa, le folle in questa società tendono a comportarsi come cani che non smettono di tirare fuori la lingua, aspettando qualche grattino sulla nuca. Ecco un messaggio che ci piacerebbe far passare: se Marx o Bakunin resuscitassero ora sotto le nostre case, soltanto per discutere con noi e comunicarci i segreti della vita ultraterrena, noi non proveremmo più gioia o eccitazione di quella che proviamo normalmente parlando con qualsiasi compagna/o.
Non vogliamo togliere nulla all’esperienza di Ilaria che abbiamo sentito nelle sue parole, ma questo è un concetto da tenere bene in mente: un compagno è un compagno. La compagna Ilaria ci ha parlato di una giustizia statale strabica, che si muove attraverso i decreti-legge, mezzi in teoria eccezionali in una democrazia, ma che stanno diventando all’ordine del giorno in Parlamento. Il decreto è una freccia che va a colpire l’uomo nella sua parte più viscerale, quella che si lascia dominare dall’odio e dalla paura. Se però vediamo la freccia, Ilaria ci ha puntato verso l’arco che l’ha scoccata: un sistema propagandistico insito nella politica italiana. Notizie semplificate all’osso o totalmente fuorvianti, processi mediatici e discorsi, tutto messo in primo piano costantemente, sulla TV e sui social.
Tutto questo, prima di qualche stupida proposta di metterci in una gabbia ancora più piccola di quella in cui stavamo, che strana coincidenza! Ma se la compagna Ilaria ci ha fatto vedere l’arco e la freccia, resta a noi vedere l’arciere…
“I POLITICI…”, ci aspettereste uscire dalla nostra penna, “…SONO GLI ARCERI E MIRANO ALLA TESTA E AL CUORE DELLA COLLETTIVITÀ”, ma invece, noi citiamo V per Vendetta e vi diciamo che “ancora una volta, per dire la verità, se cercate il colpevole, non c’è che da guardarsi allo specchio”. L’arciere non sta compiendo un omicidio, si sta suicidando, e chi lo può salvare se non se stesso? A chi interessa la collettività se non alla collettività stessa? Ecco perché dobbiamo restare uniti, ecco perché non dobbiamo delegare a nessuno se non a noi stessi l’incarico di portarci insieme alla serenità e alla felicità. Ecco però, mentre noi stavamo ascoltando concentrati e appassionati la voce di Ilaria, che subentra uno sbofonchiare maleducato di un certo soggetto, Cesare Antetomaso (politicante dei 5 Stelle), in cui troviamo la principale criticità della conferenza. Cosa c’entrano i 5 Stelle con la sinistra radicale? Con i diritti sociali del popolo oppresso?
Compagno? No… Politico di centro-sinistra? Sì, si è visto dal comportamento. Non capiamo e non supportiamo l’alleanza con certi soggetti, che non vogliono unirsi veramente alla causa, che vogliono solo sfruttare un’“onda” elettorale. A dimostrare ciò il fatto che quello che alcuni hanno chiamato compagno si è messo a blaterare di un altro movimento diverso dalla rete “Libere e liberi di lottare”, di cui non capiamo il senso se veramente crede in un movimento popolare questo “compagno”, visto che la rete suddetta.
Va bene l’unione, ma se si parla di opposizione bisogna che sia opposizione: nessun Marco Rizzo, nessun Craxi e nessun Beppe Grillo. Capiamo la voglia di restare uniti, va bene, ma tra di noi, non aggiungiamo entità totalmente estranee all’anticapitalismo.
L’intervento che sicuramente ha più rappresentato il punto di vista che stiamo cercando di spiegare è stato quello dell’avvocato (lui sì, compagno) Flavio Rossi Albertini. “Una libertà”, parafrasando ciò che ha detto, “non può essere una libertà fatta con un calcolo tra noi e chi ci opprime tramite i mezzi che ci ha dato chi ci opprime”. Con quelle due ore di sciopero e quel pomeriggio in piazza con i carabinieri con il mitra che ci sorvegliano, cosa possiamo cambiare? Per questo, le forze politiche del centro-sinistra devono essere totalmente eliminate dai nostri progetti, a nostro parere, e devono essere eliminati in noi i loro modi di fare e il loro modo di pensare.
Altrimenti faremo la fine di Solone, che nel sesto secolo avanti Cristo cercava di risolvere la questione della schiavitù dei contadini ateniesi, dovuta al malgoverno dei nobili, semplicemente togliendo la schiavitù, ma senza aggiustare o meglio levare del tutto, il malgoverno dei nobili, lasciando quindi la classe contadina in una situazione d’indigenza come prima.
Lasciamo i “Soloni” agli uggiosi, intanto noi pensiamo alla rivoluzione.
Presidio sotto la statua di raffaello, purtroppo pochi pochi (ma buoni??? direi di sì)… COMUNQUE, interventi molto interessanti e fondamentali per non smettere mai di parlare di palestina
IL GENOCIDIO NON SI LEGITTIMA, palestina libera dal fiume fino al mare.