È arrivato, il vento di burrasca dell’inizio-anno-scolastico è arrivato anche qui a Urbino… dopo ben tre mesi d’aria (!), dopodomani si tornerà alla cara, vecchia normalità. Torneremo tutte e tutti nelle aule cadaveriche ad ascoltare i sermoni di certi nozionisti-neonazi che chiamiamo “professori”, a vedere passare le nuvole fuori dalle finestre sbarrate, a toccare sotto i banchi i chewing-gum di studenti annoiati dello scorso anno, a sentire la puzza delle scoregge del compagno davanti… Mi mancava davvero la mia amorevole e accogliente prigione!
Viviamo in un’epoca di transizione, crisi ambientale, lockdown sanitari, genocidi e rischio di cataclisma nucleare. Stiamo vivendo un’epoca di continua guerra, senza che ce lo venga detto palesemente. E, com’è logico che sia, la repressione da parte di questo apparato poliziesco non può che aumentare… e di conseguenza la repressione del dissenso si manifesta anche a scuola…
La scuola è il riflesso della società su bambine e bambini. Agli insegnanti viene chiesto di essere sbirri tramandatori di storie, nozioni e dogmi essenziali per plasmare le menti della futura classe dirigente (e soprattutto la futura manodopera al servizio di essa). Sta perciò a noi studenti essere i bravi cittadini del futuro, soldatini pronti a tutto, ubbidienti e fedeli mattoni del muro eretto per separarci dagli emarginati, dai ribelli, dai sovversivi… in sostanza da *AnteoZ* :]
Intanto cantiamo, cantiamo tutti assieme l’inno, che l’anno nuovo abbia inizio.
Fratelli d’Italia, l’Italia se desta… che schiava di Roma, Iddio la creò. Alé!!!
Car* discol*, buon anno a tutte e tutti… uscitene vivi!